Dopo Sapiens. Da animali a dei, Harari torna a scrutare il passato, il presente e il futuro del genere umano con quel piglio narrativo incalzante che lo contraddistingue e che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo. In Homo Deus. Breve storia del futuro l’autore riprende gli argomenti già trattati nel volume precedente e alza ancor di più l’asticella, prendendo di petto i grandi, e per certi versi inquietanti, interrogativi che affascinano e turbano gli esseri umani. Dove ci condurranno l’intelligenza artificiale, le biotecnologie, gli algoritmi che ormai controllano ogni aspetto della nostra vita sul web? Se da un lato la corsa del progresso appare, come sempre, inarrestabile, dall’altro è necessario che l’Homo Sapiens, ormai avviato verso la conquista di una dimensione sempre più divina e sempre meno umana, impari a conoscersi il più possibile, per non rischiare di cadere vittima della sua stessa sete di conoscenza. Tant’è che prima di diventare un Homo Deus, sicuramente l’Homo Sapiens dovrà affrontare tanti altri nemici, invisibili e imprevedibili, che potrebbero minarne i piani di dominio delle galassie: come ad esempio un virus che conferma, almeno per il momento, tutta la fragilità e la vulnerabilità del genere umano.