“La libertà dell’Occidente si difende sotto le mura di Gerusalemme”. La nota affermazione di Ugo La Malfa potrebbe essere il corollario ideale di questo appassionato libro di Giulio Meotti, autore da sempre molto attento alle questioni ebraiche. Non c’è dubbio che Israele, come entità statale, e l’ebraismo, come religione, siano da tempo sotto attacco. Da un lato, piovono razzi e non si contano gli atti di terrorismo guidati dai Paesi arabi confinanti; dall’altro, nei salotti dell’intellighenzia europea non si perde occasione per prendere le distanze, boicottare e talvolta persino denigrare Israele e il suo popolo. Anche le istituzioni delle Nazioni Unite sono impegnate nel tentativo di espungere la storia dell’ebraismo dai luoghi sacri di Gerusalemme. Nonostante questo accerchiamento, che dura sin dalla sua nascita, Israele ha resistito e poi prosperato, trasformandosi in una superpotenza economica e tecnologica, e nell’unica vera oasi di libertà e di tolleranza del Medio Oriente: ed è per questo, ci ricorda Meotti, che lo Stato ebraico è così odiato.