In questa affascinante ricostruzione storica della nascita dei primi stati antichi, il professor James C. Scott offre una teoria alternativa sull’origine della civiltà basandosi sulle più recenti prove archeologiche e storiche. Queste testimonianze mettono in discussione la narrazione standard secondo cui, dopo millenni di nomadismo, l’avvento dell’agricoltura stanziale permise finalmente il sorgere dei primi stati e delle prime civiltà. Scott fa notare che la vita sedentaria basata sull’agricoltura e l’allevamento sorse migliaia di anni prima della nascita dei primi stati; e che la vita degli agricoltori, caratterizzata dalla fatica, da una dieta povera di carni, dalle epidemie e da pesanti obblighi fiscali verso lo stato, era più dura di quella dei “barbari” che vivevano fuori dalla “civiltà”. Questo fatto è dimostrato dai continui tentativi di fuga dei contadini in cerca di una vita più libera presso i popoli nomadi. Nei “secoli bui” che seguivano al crollo di una dinastia, afferma Scott, le condizioni di vita della popolazione spesso miglioravano. Ecco perché, per moltissimo tempo, la grande maggioranza degli esseri umani evitò l’agricoltura stanziale, facilmente tassabile e controllabile dal potere politico, per sfruttare i vantaggi della sussistenza mobile.