ENZO BETTIZA – 1956 (2006)

Il libro di Enzo Bettiza costituisce la migliore analisi politica di quegli avvenimenti pubblicata in Italia. In particolare, il noto giornalista e scrittore ricostruisce i drammatici effetti che ebbe sul Partito comunista italiano, e mette in luce il nefasto contributo di Palmiro Togliatti alla diffamazione e repressione della rivolta ungherese.

FEDERICO RAMPINI – Il lungo inverno (2022)

L’autore critica il dilagante allarmismo apocalittico che sembra aver travolto l’Occidente. Eppure, il fatto che tutte le profezie del passato, come quelle sulla sovrappopolazione e sulla fine dello sviluppo che ossessionarono gli anni Settanta, si siano rivelate totalmente sbagliate dovrebbe indurre qualche dubbio.

AMARTYA SEN – La democrazia degli altri (2003)

Amartya Sen, premio Nobel 1998 per l’economia, illustra in queste pagine l’esistenza di secolari tradizioni democratiche in paesi attualmente oppressi da regimi totalitari, e invita a non commettere un ulteriore peccato di “imperialismo culturale”: l’appropriazione indebita dell’idea di democrazia.

HAROLD J. LASKI – Introduzione alla politica (1931)

Contrapponendosi allo Stato liberale limitato del XIX secolo, considerato oligarchico, Laski afferma che nel nuovo Stato democratico fondato sul suffragio universale occorre espandere con decisione i poteri dello Stato affinché questo abbia i mezzi per soddisfare tutte le esigenze dei cittadini, realizzando così una sorta di “democrazia socialista”.

FEDERICO RAMPINI – America (2022)

Un libro che parla dell’America per come un giornalista professionista l’ha vissuta dall’interno. Un ritratto che mostra pro e contro di un Paese diverso da tutti gli altri, dove si scontrano difensori delle libertà individuali e sinistra più radicale, difensori del possesso di armi e persone che convivono a New York con regole europee senza problemi

MATTIAS DESMET – La psicologia del totalitarismo (2022)

Il totalitarismo, per attuarsi, ha necessità di conquistare la mente degli uomini, di “formare la massa”. Lo Per attuarsi, tuttavia, il totalitarismo ha necessità di conquistare la mente degli uomini, di “formare la massa”. Lo psicologo belga Mattias Desmet espone lucidamente questo processo attraverso un’acuta analisi dei fenomeni sociali contemporanei,

ANDREA GRAZIOSI – Occidenti e modernità (2023)

Andrea Graziosi riflette sulle cause e le conseguenze dei mutamenti che hanno progressivamente trasformato l’Occidente scaturito dal secondo conflitto mondiale. Fine del mondo contadino, individualizzazione, crollo delle nascite e straordinario balzo in avanti nell’attesa di vita che ha reso e rende tutte le società più vecchie e meno vitali

ANGUS MADDISON – L’Economia mondiale: una prospettiva millenaria (2001)

Il professor Angus Maddison, britannico di nascita, è stato considerato il maggior esperto di dati economici a livello mondiale. In quest’opera, L’economia mondiale: una prospettiva millenaria, ha raccolto una quantità impressionante di dati empirici riguardanti tutte le aree del mondo nel corso dell’ultimo millennio.

THOMAS SOWELL – A Conflict of Visions (1987)

In quest’opera, il cui titolo in italiano suona “Conflitto di visioni. Le origini ideologiche degli scontri politici”, il noto e apprezzato studioso americano Thomas Sowell cerca di rispondere alla domanda: da cosa originano gli insanabili antagonismi che infiammano il dibattito pubblico e qual è l’origine primaria dei conflitti ideologici del passato che del presente?

LEONARDO FACCO – Il Muro di Berlino e i suoi calcinacci (2019)

Il giornalista e scrittore Leonardo Facco inserisce una nota stonata nel coro dei generali festeggiamenti per il trentennale della caduta del Muro del Berlino, evento che segnò la fine della Guerra Fredda. Siamo sicuri che l’Occidente abbia vinto? L’autore ritiene che ci sia poco da festeggiare, perché la caduta dei regimi socialisti dell’Europa orientale non ha determinato anche la fine dell’ideologia comunista.

DAVID HARSANYI – Eurotrash (2021)

Il politologo conservatore americano David Harsanyi critica duramente le élite “eurofile” del suo Paese, cioè quegli esponenti della classe politica, tecnocratica, accademica e giornalistica americana, generalmente di idee progressiste e vicine al Partito democratico, che denigrano le istituzioni, i valori e le idee tipicamente americane, esaltando al contempo l’Europa come modello superiore

JAMES C. SCOTT – Lo sguardo dello Stato (1998)

Dalla silvicoltura scientifica prussiana alla pianificazione urbana di Brasilia, passando per la pianificazione centralizzata sovietica e giungendo fino alla villaggizzazione forzata in Tanzania, Scott svela i meccanismi disfunzionali che stanno alla base dell’approccio con cui lo Stato, da sempre, guarda alla società e alla natura

FERNAND BRAUDEL – I tempi del mondo (1979)

Ne I tempi del mondo il grande storico francese delinea i contorni di una storia economica globale in una sorta di viaggio intellettuale che spazia attraverso tutti i continenti, delineando i tratti specifici di ciascuno di essi. Imperniato sul concetto di economia-mondo e sugli spazi che queste creano attorno alle città di riferimento, il libro descrive passaggio dalle economie cittadine ai mercati nazionali, fino a giungere alla nascita della rivoluzione industriale. Braudel pone la sua attenzione sul processo attraverso il quale il capitalismo, attraverso una serie di modelli successivi (quello della Serenissima, quello genovese, quello olandese e quello inglese) si è affermato negli ultimi quattrocento anni, segnando il successo dell’Europa industriale nei confronti delle altre civiltà ridotte a periferia di questo grande «Impero occidentale».

ODED GALOR – Il viaggio dell’umanità (2022)

In questo saggio multidisciplinare, rigoroso, ma dallo stile chiaro e divulgativo, Oded Galor, attraverso la teoria della crescita unificata, ci dimostra come le tappe dell’evoluzione umana possono spiegare la storia del progresso e ci consegna una prospettiva rassicurante per il futuro.

ALEJANDRO A. CHAFUEN – Cristiani per la libertà (1986)

La cultura cattolica, osserva l’economista argentino Alejandro A. Chafuen, può presentare un’ininterrotta e preziosa tradizione di pensatori liberali. Tuttavia, è grave constatare come nella Chiesa si sia diffuso un malinteso senso della solidarietà, che ha portato all’erronea equazione per cui è buono solo ciò che è pubblico, è pubblico solo ciò che è statale, è statale solo ciò che può essere gestito dai partiti politici. Di conseguenza, i cattolici oggi tendono a provare repulsione nei confronti dell’economia di mercato e della libera concorrenza. Per questa ragione il Cattolicesimo viene associato a torto a una forma di collettivismo, che antepone un non meglio definito “bene comune” alla libertà individuale. Gli studi famosi di Max Weber sulle presunte origini calviniste del capitalismo hanno rafforzato questa convinzione. In questo studio intitolato Cristiani per la libertà. Radici cattoliche dell’economia di mercato, l’autore intendere rimettere le cose a posto, evidenziando i contributi dei pensatori cattolici alla comprensione e al progresso della società libera, specie nel campo dell’economia. Il capitalismo, conclude Chafuen, affonda le proprie radici nel pensiero di Tommaso d’Aquino e nelle scuole di Coimbra e Salamanca, sviluppate da teologi domenicani e gesuiti nel XVI secolo.

ALBERTO MINGARDI – Contro la tribù (2020)

Alberto Mingardi, autore del libro Contro la tribù. Hayek, la giustizia sociale e i sentieri di montagna, ci conduce in maniera brillante a comprendere le ragioni profonde che hanno condotto Hayek ad avversare l’idea della “giustizia sociale”, da lui concepita come una minaccia in grado di distruggere il concetto di legge come baluardo dell

ANDREW McAFEE – Di più con meno (2019)

McAfee sostiene che per risolvere i problemi dell’ambiente non servono cambiamenti radicali. Al contrario, dobbiamo fare di più di quello che stiamo già facendo: far crescere economie di mercato tecnologicamente sofisticate in tutto il mondo. L’America e tutti i maggiori paesi industrializzati, infatti, anno dopo anno utilizzano progressivamente meno risorse, anche se l’economia e la popolazione continuano a crescere.

TITUS GEBEL – Free Private Cities (2018)

Un libro brillante e vivace, scritto non da un politico ma da un imprenditore. L’idea è di trovare un’alternativa al modello statale in grado di fornire tutti i servizi necessari in modo più efficiente e garantendo autodeterminazione, possibilità di votare con i piedi (secedere) e fine di un contratto

SUN TZU – L’arte della guerra (VI – V secolo a.C.)

un Tzu, leggendario stratega e generale cinese vissuto tra il VI e il V secolo a.C., decise di scrivere una sorta di manuale in grado di guidare il lettore verso un uso strategico e mirato delle proprie capacità nel corso di una battaglia. Nonostante si basi sul giusto modo di guidare un esercito, le indicazioni fornite da Sun Tzu possono essere lette in una chiave più generale.

David Hume – Storia naturale della religione (1757)

In quest’opera il filosofo scozzese dichiara di accettare i principi del teismo, perché la costituzione della natura mostra l’esistenza di un autore intelligente. Ritiene però che il problema dell’origine del sentimento religioso sia molto più difficile da risolvere.

JOHANNES ALTHUSIUS – La politica (1614)

La Politica methodice digesta di Althusius costituisce un anello centrale della teoria costituzionalista nel suo dispiegamento dal Basso medioevo a John Locke, stagliandosi come una mirabile esposizione concettuale e dottrinale di alcuni principi cardine dell’ordinamento politico-istituzionale dell’epoca

RAINER ZITELMANN – Ricchi! Borghesi! Ancora pochi mesi! (2019)

“Alla nascita gli hanno amputato l’etica”. Così viene descritto Gordon Gekko nel celebre Wall Street. Nei film e nelle serie televisive, le persone ricche sono spesso rappresentate in maniera negativa: ciniche, avide e senza cuore. Ma come sono invece nella realtà e soprattutto cosa pensa veramente la gente di loro? Se molti libri sono stati scritti sugli stereotipi che riguardano minoranze e specifici gruppi sociali, nessuno studio approfondito è però mai stato compiuto sui pregiudizi verso le persone facoltose. In questo libro Rainer Zitelmann esamina per la prima volta in maniera comparata gli atteggiamenti nei confronti della ricchezza e dei ricchi in cinque paesi occidentali: Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Stati Uniti. Dalle risposte date nei sondaggi emergono interessanti discrepanze tra i paesi, ma alcune differenze si trovano anche all’interno dei paesi stessi, considerati l’età, il genere, il reddito o il livello d’istruzione delle persone che hanno partecipato all’indagine. Nel libro viene inoltre sviluppato un Indice dell’invidia sociale che denota come molti pregiudizi nascano anche da un’errata percezione delle dinamiche economiche e da un diffuso sentimento anticapitalista.

GÜNTHER REIMANN – The Vampire Economy (1939)

In questo illuminante studio del 1939 scritto da un simpatizzante comunista, la cui traduzione suona “L’economia vampiro: fare impresa sotto il fascismo”, viene esaminato con estrema precisione il funzionamento della politica economica che prevaleva nella Germania nazionalsocialista

ROBERT SPENCER – Guida (politicamente scorretta) all’islam e alle Crociate (2005)

Spencer racconta l’Islam e la sua storia in modo pacato, ma approfondito, puntuale e documentato, componendo un ritratto molto diverso da quello a cui siamo abituati e denunciando questa religione come violenta, aggressiva, retrograda, pericolosa, intollerante e incompatibile con i valori occidentali.

CLIVE HAMILTON, MAREIKE OHLBERG – La mano invisibile (2020)

Clive Hamilton e Marieke Ohlberg descrivono in maniera minuziosa tutte le attività globali di questa mano invisibile che si allunga, ormai, su ogni continente: una ricerca scrupolosa che aiuta a comprendere i meccanismi del nuovo ordine internazionale sognato dal Partito Comunista Cinese, e che dovrebbe mettere in guardia le ingenue classi politiche e imprenditoriali occidentali.

CARL SCHMITT – Le categorie del ‘politico’ (1922-1953)

Per quanto la figura del grande giurista tedesco continui, in certi ambienti, ad essere ostracizzata, non si può negare come i suoi scritti rappresentino tuttora dei preziosi punti di riferimento per chiunque desideri approfondire il rapporto tra Stato, ordinamento e norma.

MICHEL FOUCAULT – Sorvegliare e punire (1975)

In questo testo, tra i più citati e importanti dell’autore, Foucault indaga l’origine di ciò che noi conosciamo come prigione, approcciando il tema con lo spirito del filosofo che fa ricerca storiografica, consegnandoci non solo un saggio ancora fecondo di idee per il presente, ma anche un certo modo di fare filosofia intorno alle attuali forme di dominio.

THOMAS SOWELL – Knowledge and Decisions (1980)

Nella prima parte del libro, lo scienziato sociale americano si propone di indagare le logiche che governano il funzionamento delle istituzioni sociali, in funzione della loro attitudine a coordinare la trasmissione della conoscenza sparsa e decentralizzata all’interno di una società aperta. Nella seconda parte del libro si focalizza invece sull’analisi delle modalità che caratterizzano il processo decisorio (c.d. decision making)

RAIMONDO LURAGHI – Sul sentiero della guerra (2000)

Il libro di Raimondo Luraghi, famoso a livello internazionale per i suoi studi sulla guerra civile americana, ha il merito di offrire una prospettiva equilibrata, evitando le falsificazioni ideologiche commesse da entrambe le visioni. Secondo l’autore si trattò di un conflitto tragico legato alla conquista dell’Ovest americano, nel quale entrambe le parti avevano le loro buone ragioni.

RICHARD PIPES – Proprietà e libertà (1999)

Mosso dalla convinzione che esista un’intima connessione tra le garanzie pubbliche dei legittimi titoli proprietari e l’esercizio dei diritti di libertà individuale, lo storico Richard Pipes cerca di dimostrare i fondamenti e le logiche di tale correlazione attraverso il ricorso a prove storiche e storiografiche.

LUCA RICOLFI – La società signorile di massa (2019)

Il numero dei cittadini che non lavorano ha largamente superato il numero degli occupati; l’accesso ai consumi opulenti è ormai a disposizione di larga parte della popolazione; la produttività è ferma da vent’anni e l’economia è in stagnazione. Queste tre condizioni, che si verificano simultaneamente nel nostro Paese, hanno spianato la strada a quella che Luca Ricolfi definisce “società signorile di massa”.

GILBERTO ONETO – Il “Guerrone” (2015)

Invece della retorica patriottica, secondo Gilberto Oneto, serve invece ricordare cosa siano davvero stati quegli anni di sangue, sacrificio, violenza e dolore, nei quali i popoli italiani hanno dato il meglio di sé e i loro governanti il peggio. Questo libro vuole contribuire a raccontare la notevole parte che lo Stato Italia ha avuto in quell’enorme delitto che fu la prima guerra mondiale.

MILTON FRIEDMAN – Capitalismo e libertà (1962)

In questo libro, che alla sua uscita fece scalpore per la radicalità delle proposte, Friedman analizza tutti gli ambiti nei quali lo Stato interviene nella società e nell’economia, proponendo di volta in volta delle strategie alternative al fine di preservare il bene più prezioso: la libertà di agire degli individui.

FRANCESCA E LUCA BALESTRIERI – Guerra digitale (2019)

Guerra digitale è una lettura utilissima non solo per capire le motivazioni che hanno spinto la Casa Bianca ad optare per quella che gli autori non esitano a definire “opzione nucleare”, ma per avere una prospettiva più concreta della rivoluzione digitale che sta già investendo le nostre vite.

JEAN-LOUIS HAROUEL – I diritti dell’uomo contro il popolo (2016 )

Il sistema di diritto occidentale sembra ormai essersi piegato dinanzi alle continue recriminazioni degli immigrati di fede musulmana, che intendono mantenere i propri usi e costumi, nonché le proprie leggi, anche dopo essere stati accolti in Europa. Finendo, così, per creare comunità autonome e non integrate all’interno del continente.

ALBERTO MINGARDI – La verità, vi prego, sul neoliberismo (2019)

Il termine “Neoliberismo” pare essere diventato la parola magica che mette d’accordo tutti, il capro espiatorio cui attribuire tutte le responsabilità per qualsiasi situazione che non ci aggrada. Il merito principale del libro di Mingardi è allora quello di mostrare come non sempre la verità o le soluzioni si trovino appellandosi a spiegazioni riduttive o accontentandosi di adottare nessi causali semplicistici.

DOUGLAS MURRAY – La strana morte dell’Europa (2017)

L’opinionista inglese Douglas Murray affronta in questo bestseller internazionale gli interrogativi più cruciali sul futuro dell’Europa, denunciando il disastro sociale prodotto dalle classi dirigenti europee, le quali hanno imposto contro la grande maggioranza dell’opinione pubblica un’immigrazione incontrollata

CHARLES GAVE – Gesù economista (2005)

Una lettura onesta e corretta dei testi evangelici, secondo Gave, rivela che la predicazione di Gesù Cristo, lungi dal giustificare moralmente il socialismo e l’intervento dello Stato, esalta la libertà, la responsabilità individuale, la proprietà privata, i rapporti contrattuali volontari, l’assunzione di rischi, l’imprenditorialità

RODNEY STARK – La vittoria della ragione (2005)

Molti studiosi hanno cercato di dare una risposta a questo interrogativo, mettendo in luce i fattori geografici, politici, economici o tecnologici del successo dell’Occidente. Il professor Stark sottolinea che nessuno sviluppo sarebbe stato possibile senza una profonda fiducia nella ragione, la quale a suo parere affonda le sue radici nella religione cristiana.

ERNST NOLTE – La guerra civile europea 1917-1945 (1987)

Il nazionalsocialismo, secondo Nolte, ebbe come motivazione principale la lotta al bolscevismo, ma nello stesso tempo lo prese a modello e ne imitò i metodi fondati sul terrore e gli stermini di massa. In quest’ottica il nazionalsocialismo non sarebbe un male assoluto, ma dovrebbe essere messo sullo stesso piano del bolscevismo.

WILHELM RÖPKE – Al di là dell’offerta e della domanda (1958)

Wilhelm Röpke è stato uno dei più importanti teorici di quella economia sociale di mercato che sta alla base del miracolo economico tedesco del secondo dopoguerra. Il suo pensiero, che in questo libro viene presentato nella sua espressione più matura, costituisce un’interessante sintesi di liberalismo economico e conservatorismo culturale

DANTE ALIGHIERI – Monarchia (1312-1313)

L’importanza di Dante non è limitata al campo poetico e letterario, ma si estende anche alla riflessione politica. Il Monarchia, trattato scritto in un latino logico e rigoroso, ha avuto una considerevole eco, per l’autorità dell’autore, per gli argomenti svolti e soprattutto per la posizione assunta riguardo la questione politica fondamentale del suo tempo: se Leggi di piùDANTE ALIGHIERI – Monarchia (1312-1313)[…]

GIANFRANCO MIGLIO – Lezioni di politica 2. Scienza della politica (2011)

Con rigore e disincantato realismo, Miglio analizza le strutture permanenti e le regolarità del fenomeno politico, senza fermarsi alla mera superficie dei fatti. Attraverso l’integrazione del metodo storico con quello logico e concettuale, il professore comasco riesce a penetrare nei misteri del potere.

NICHOLAS WAPSHOTT – Keynes o Hayek (2011)

In questa piacevole e istruttiva narrazione capace di rendere comprensibili anche le più complesse questioni economico-finanziarie, Nicholas Wapshott racconta le vite intrecciate di due giganti del ventesimo secolo, la cui eredità condiziona tuttora il dibattito politico

ROBERT CONQUEST – Il secolo delle idee assassine (1999)

Non è solo un libro di storia, ma una riflessione di un grande storico inglese che abbraccia l’intero secolo. A partire dal racconto delle terribili vicende accadute nel Novecento, Robert Conquest si interroga sul futuro dell’Occidente e del mondo